Quella che celebriamo oggi è una festa del lavoro inusuale. Non ci sarà il tradizionale corteo da corso Venezia a piazza della Scala. Non ci saranno bandiere, striscioni, canti. Non ci saranno gli interventi dal palco dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori. La pandemia ci ha obbligati a fare scelte diverse.
Mai come quest’anno è importante ricordare il Primo Maggio, perché neppure la crisi economica scoppiata nel 2008 ha creato tante difficoltà e generato tante ansie.
È vivissimo il dolore per le vittime del Coronavirus e sono forti le preoccupazioni per quanto sta accadendo e accadrà nel mondo del lavoro.
Siamo di fronte a scenari inediti e inaspettati.
Stiamo tutti aspettando la ripartenza, guardiamo al 4 maggio come ad un giorno di speranza.
Occorre stare attenti: non può esserci una vera ripresa se non nel pieno rispetto delle regole e dei provvedimenti a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e nei luoghi di lavoro.
Rischiamo una risalita dei contagi, che sarebbe devastante ancora di più rispetto a quanto assistiamo oggi.
Sono ancora troppe le incognite per una riapertura totale, a cominciare dal tema della mobilità. Facciamo un passo alla volta, con regole certe e partecipate, non in ordine sparso: la politica ha dato alcune risposte per l’immediato, altre ne dovrà dare di più efficaci e sul medio-lungo periodo, anche con l’apporto del sindacato.
Le nostre sedi in questi giorni continuano a erogare servizi online e Cgil, Cisl e Uil sono sempre al fianco dei lavoratori, delle famiglie, di chi è in difficoltà, con i propri rappresentanti e delegati nei tavoli istituzionali (con Governo, Regioni, Comuni ed enti pubblici) e nelle aziende.
Vogliamo dedicare in questa giornata un pensiero particolare a chi ha vissuto e sta vivendo in prima linea, pagando anche un pezzo altissimo, l’emergenza Coronavirus: i medici, gli operatori socio-sanitari, gli addetti ai servizi di pulizia negli ospedali, ma anche tutte le persone che hanno continuato a lavorare per garantire i beni e i servizi essenziali nei supermercati e nelle botteghe alimentari, negli uffici pubblici, nei trasporti, nelle farmacie, nelle aziende.
A loro va il nostro grazie.
Siamo sicuri che con il concorso responsabile di tutti – delle forze politiche, delle parti sociali, delle istituzioni europee, della società civile – torneremo a festeggiare il Primo Maggio “come si deve”.
Massimo Bonini Carlo Gerla Danilo Margaritella
Seg.Gen. CGIL Milano Seg. Gen. CISL Milano Seg. Gen UIL Milano