mercoledì, 30 Ottobre, 2024
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Turismo: serve un’imposta di soggiorno progressiva

Il boom del turismo nella nostra Area Metropolitana non produce, di per sé, alcuna distribuzione della ricchezza.

Lo affermiamo alla luce dei dati che confermano la diffusione del lavoro povero e precario nei settori dell’ospitalità e della ristorazione.

Nel 1° trimestre di quest’anno i nuovi rapporti di lavoro in questi settori sono stati 33.320, in aumento del 67% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando la dinamica risentiva della uscita dalla fase di emergenza prodotta dalla pandemia. Tra questi, il 72% sono rapporti a termine, più della metà a tempo parziale, correlati a un reddito medio pro-capite inferiore ai 1.000 euro lordi mensili. Per queste lavoratrici e lavoratori, infatti, rapporti di lavoro brevi e discontinui si accompagnano a una contrattazione collettiva in grande difficoltà. Il Contratto Nazionale del Turismo Strutture Ricettive è scaduto e quello territoriale  è stato disdettato da Confcommercio nel 2016 e non più rinnovato. Questi dati raccontano di un’area metropolitana che cresce senza, tuttavia, innescare uno sviluppo basato sul lavoro di qualità per tutti.

Il taglio dei trasferimenti del Governo agli Enti Locali rende urgente per le amministrazioni locali ampliare il gettito anche attraverso una revisione in senso progressivo delle imposte locali di scopo. La rimodulazione della tassa di soggiorno recentemente deliberata a Milano si è invece scontrata con l’impossibilità di aumentare il prelievo proprio sul turismo di lusso. A chi è disposto a spendere moltissimo per soggiornare in queste strutture ricettive si continuerà infatti ad applicare una tassa di 5 euro al giorno, il massimo consentito dalla norma nazionale a cui il Governo, inspiegabilmente, non consente di derogare.

Siamo convinti che aumentare il prelievo sul turismo di lusso rendendo l’imposta di soggiorno progressiva sia invece una scelta necessaria per finanziare interventi pubblici redistributivi anche a vantaggio di coloro che vivono e lavorano nell’area metropolitana, come quelli a favore del trasporto pubblico locale.

Cgil Milano e Filcams Cgil Milano

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