mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Si chiamava Federico Gerardo Rocabado, aveva 54 anni e da circa 2 mesi stava lavorando nell’edificio di Dhl a Pozzuolo Martesana (Mi) per conto della ditta Fratelli Rodriguez srl. Insieme ad altri operai, stavano facendo manutenzione al tetto.

E’ morto, precipitando dall’alto, una caduta di diversi metri. Ha battuto la testa. 

Sono in corso le indagini. Nei palazzi di via Industria 10, oggi, i dipendenti di Dhl erano sbigottiti.

“Non sappiamo ancora – dichiara Riccardo Piacentini, segretario generale Fillea Cgil milanese – quale sia l’esatta causa della morte di questo operaio: se la mancata formazione, o un inadeguata organizzazione del lavoro, o il mancato rispetto dei riposi e delle pause, o l’assenza dei dispositivi di sicurezza. Certo è che siamo di fronte all’ennesima tragedia e che le risorse per le ispezioni e la formazione sono sempre più insufficienti. Interventi come quello della patente a crediti si dimostrano per quello che sono, e cioè poco più che degli spot propagandistici che nulla cambiano a livello di cantiere e condizioni di lavoro“.

Sono arrivate anche le parole di vicinanza dei sindacati dei trasporti e della logistica.

“Pozzuolo, a seguito dell’internalizzazione degli ultimi due anni, è senz’altro un impianto ove l’impegno sulla sicurezza è stato forte – hanno sottolineato Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti -.  La considerazione che la vittima appartenesse ad una ditta esterna che stava eseguendo lavori di ristrutturazione, lascia il tempo che trova. Siamo a 1.237 vittime dall’inizio dell’anno. E’ chiaro che serve un impegno maggiore. Dipendenti, responsabili e quadri intermedi devono periodicamente confrontarsi sui rischi nei luoghi di lavoro”.

Parole di cordoglio e rabbia anche dalla Cgil milanese, perché nella Città Metropolitana è altissimo il numero di infortuni sul lavoro.

“Nell’area metropolitana milanese – sottolinea Vincenzo Greco, segretario della confederazione – si registrano circa un quarto degli infortuni mortali della Lombardia, in aumento rispetto a quelli dello scorso anno. I provvedimenti del governo nazionale sono inefficaci a fronte di questi dati che ci parlano di persone che non tornano a casa dai loro cari. Migliorare e qualificare i controlli, individuazione delle responsabilità e certezza della pena sono elementi essenziali per contrastare il fenomeno delle morti sul lavoro che sono una drammatica costante del nostro tempo”.

 

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