Martedì 3 dicembre, si è tenuto il primo incontro, presso la Camera del Lavoro metropolitana di Milano, nato da un progetto di collaborazione tra la Camera del Lavoro e l’Associazione Laudato Si’- un’alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale sui temi della giusta transizione.
La questione ambientale, la transizione energetica verso fonti rinnovabili e la giustizia sociale sono temi che pongono grandi sfide a un’organizzazione sindacale che si trova a dover fornire risposte a fronte di un trilemma: come ripensare a sviluppo e coesione sociale entro i vincoli posti dalla sopravvivenza dell’uomo sul pianeta?
Il percorso formativo, che si articolerà in quattro incontri, è rivolto a tutto il gruppo dirigente della Camera del Lavoro, a partire dai componenti dell’Assemblea Generale, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti multidimensionali della crisi ambientale, climatica e sociale.
Il ciclo di incontri prevede, oltre ad alcune parti teoriche, lo studio di alcuni casi emblematici del rapporto, complesso e articolato, tra ambientalismo e lavoro, tra progetti di riconversione industriale, territorio e comunità, attraverso la ricostruzione e la discussione delle esperienze di Civitavecchia, delle Acciaierie d’Italia a Taranto, del Sulcis in Sardegna e della vertenza GKN a Firenze.
Il primo incontro, dedicato alla riconversione della centrale Enel di Civitavecchia – emblema di una politica industriale che dà seguito agli obiettivi di decarbonizzazione – è stato introdotto dalla relazione di Mario Agostinelli, già dirigente della CGIL e attuale Presidente dell’Associazione Laudato Si’, sugli scenari della policrisi; sono poi seguiti gli interventi di Luciana Castellina, intellettuale, politica e Presidente Onoraria dell’Arci, di Stefania Pomante, Segretaria Generale della Cgil Alto Lazio e di Marco Piendibene, Sindaco di Civitavecchia.
In particolare, sia Stefania Pomante sia Marco Piendibene, ai quali va un ringraziamento particolare per la loro testimonianza, hanno ben rappresentato il lavoro attento e paziente per costruire un dialogo tra i diversi attori sociali sul territorio: sindacato, in rappresentanza di lavoratrici e lavoratori, associazioni imprenditoriali, associazioni e comitati di cittadine e di cittadini, istituzioni. Lavoro che chiediamo sia adeguatamente supportato dal Governo perché il progetto possa trovare le necessarie risorse.
Fare sindacato in un contesto di policrisi significa questo: tutela e rappresentanza devono intersecarsi con la partecipazione dei territori, delle comunità, per individuare soluzioni alle vertenze territoriali e industriali.
Il secondo incontro, che si terrà il 21 gennaio prossimo, sarà dedicato a Taranto e alla vicenda delle Acciaierie d’Italia: in un contesto territoriale e sociale complesso come quello della più grande realtà produttiva dell’acciaio in Italia, come contemperare la sostenibilità economica con quella sociale e ambientale?