L’emergenza socio-sanitaria ha evidenziato la centralità della tecnologia per lo svolgimento di attività lavorative, la tutela della salute delle persone, la costruzione di relazioni partecipative.
Le città sono il luogo della maggiore concentrazione di persone e di attività produttive, dove maggiormente riscontriamo limiti della vulgata delle smart cities centrata su macchine ed algoritmi e non su partecipazione e risposta ai bisogni.
L’accelerazione digitale ha a sua volta evidenziato il digital divide, la carenza di strumenti e di competenze, il ruolo egemonico degli OTT.
È urgente la contrattazione delle opere di infrastrutturazione materiale ed immateriali con l’assunto che le piattaforme digitali devono essere considerate a tutti gli effetti una nuova categoria di opere di interesse pubblico, considerando i dati che vi transitano come beni comuni.
Insieme a vari esperti ne discutiamo con Maurizio Landini,
i sindaci: Giuseppe Sala, Luigi De Magistris, Virginio Merola, Antonio Decaro e il viceministro Anna Ascani.