Milano, 25 settembre 2024 – “Il DdL Sicurezza approvato in prima lettura dalla Camera del Deputati costituisce un grave tentativo di repressione di ogni forma di dissenso e di criminalizzazione di ampi strati della società civile e delle fasce più deboli della società”.
Così Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, aprendo il presidio promosso oggi dalla Camera del Lavoro, in concomitanza con moltissime altre città italiane, per contrastare il ddl sicurezza.
Dopo il presidio, i manifestanti si sono mossi in corteo, diecimila persone hanno attraversato la città fino a San Babila.
“Il DdL Sicurezza non è il primo provvedimento che tratta l’immigrazione come delinquenza, il conflitto sociale come eversione, l’applicazione della pena come accanimento sulle vite delle persone”, commenta Luca Stanzione.
“Reprime il dissenso individuale e collettivo nello spazio pubblico anche pacifico, per colpire qualsiasi movimento di protesta e deprimere la coscienza civile: dal tema del cambiamento climatico, alla pace, alle proteste di lavoratori e lavoratrici in difesa della dignità del proprio lavoro, agli studenti che chiedono un futuro diverso. Peggiora le condizioni dei carcerati, senza dare risposte alle condizioni inumane in cui versano e che sono la prima causa delle recenti sommosse, delle morti e dei suicidi. Si accanisce su donne in gravidanza e bambini con un abuso della pena carceraria. Agisce sul versante della repressione e aggiunge quindi condanna a condanna, rendendo impossibile qualsiasi azione rieducativa e di reinserimento, come dovrebbe essere per il Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria”.
“Al contrario – prosegue Stanzione – non si occupa della sicurezza urbana, non risponde alle promesse di fornire utili presidi territoriali delle forze dell’ordine e non vincola risorse per la coesione sociale. Fa solo stralcio di decenni di conquiste dei diritti sociali e umani, tradendo lo spirito che aveva guidato l’Assemblea costituente nello scrivere una Costituzione repubblicana e democratica, quale cesura con la repressione del regime autoritario fascista”.
“Per questo – conclude il segretario generale della Camera del Lavoro – chiamiamo a raccolta cittadine e cittadini affinché ancora una volta sia la democrazia a prevalere sulla repressione. Il tempo di mobilitarsi è ora”.